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Finalmente è iniziata la bella stagione: niente più pioggia, bellissime giornate, tanta voglia di uscire, iniziare ad allenarsi seriamente e stare all’aperto con i nostri amici a 4 zampe. Ma proprio questo è uno dei periodi più pericolosi e a rischio di varie problematiche: filaria, leishmania, pulci, zecche, fora sacchi e colpi di calore! Ce n’è per tutti i gusti! In questo articolo andremo a parlare proprio del colpo di calore.

I cani hanno ancora il pelo invernale, il sole inizia a scottare, l’asfalto ormai onnipresente alza ulteriore calore, l’umidità atmosferica è alta ed ecco che i nostri amici si sentono male, vomitano, barcollano e crollano a terra: inizia uno dei peggiori incubi di tutti i proprietari. Non esiste un tempo minimo o massimo di esposizione al sole al fine di prevenire questa problematica, i fattori sono molto variabili: la fisiologia del cane, la temperatura, l’umidità, la presenza o meno di vento ecc. Il colpo di calore può derivare da un aumento della temperatura corporea del cane per cause patologiche (febbre) oppure a causa dell’attività fisica svolta. Può essere dovuto a problemi respiratori (cani brachicefali o con patologie delle vie aeree) o cardiaci (insufficienza cardiaca), a obesità o semplicemente ad un’elevata umidità ambientale (tipica di alcune zone del territorio italiano come per esempio la pianura Padana). I sintomi più classici che vengono osservati dal proprietario sono: iperventilazione, ipersalivazione, debolezza, tremori muscolari, vomito, diarrea, atassia (scoordinazione dei movi-menti), collasso, perdita di coscienza, convulsioni. Ad una visita più approfondita si troverà una temperatura corporea molto elevata (oltre i 40°C normalmente dovrebbe essere sui 38°-39°C), tachicardia (frequenza cardiaca aumentata) mucose congeste (rosse scure), che al peggiorare delle condizioni po-tranno diventare pallide-grigiastre. La morte del cane in genere avviene nelle prime 24 ore. In uno studio sopravvissero solo il 64% dei pazienti.

Cosa fare in caso di colpo di calore?

La prima cosa da fare è sicuramente cercare di abbassare la temperatura corporea del cane. Prima di tutto portandolo all’ombra e togliendolo dall’asfalto, poi bagnandolo e cercando di raffreddarlo E’ importantissimo però non farlo troppo velocemente, infatti la TEMPERATURA VA SEMPRE ABBASSATA IN MODO GRADUALE.

L’abbassamento rapido della temperatura con l’utilizzo di ghiaccio o acqua gelida è stato associato ad una serie di complicanze molto gravi come per esempio la DIC -coagulazione intravasale diffusa- che portano a loro volta alla morte dell’animale. Inoltre la vasocostrizione periferica causata dal contatto con materiali gelidi riduce le possibilità di scambio di calore con l’esterno da parte dei capillari presenti sulla superficie corporea andando a peggiorare ulteriormente il surriscaldamento degli organi interni.

Il cane va raffreddato quindi lentamente utilizzando in primo luogo acqua tiepida che verrà poi raffreddata gradualmente. E’ importante usare acqua corrente e non immergere il cane in una vasca d’acqua ferma in quanto l’acqua a contatto con il corpo si riscalderebbe e creerebbe un film caldo attorno al cane limitandone ulteriormente il raffreddamento. L’acqua corrente invece rimane sempre fresca e allontana il calore in modo più efficace.

E’ utile inoltre porre il cane in un’area ventilata o in alternativa creare del movimento d’aria attraverso sventolamento di giornali o panni al fine di permettergli una migliore ossigenazione, di allontanare l’umidità che si crea a livello di fauci a causa dell’evaporazione della saliva e per spazzare via il vapore che si forma a livello di pelo bagnato. Concentrarsi in particolare sul collo e sull’addome.

Tenere controllata periodicamente la temperatura corporea al fine di prevenire l’ipotermia e fermarsi dal raffreddamento non appena la temperatura interna ha raggiunto i 39°C.

E’ importantissimo comunque RAGGIUNGERE AL PIU’ PRESTO UNA CLINICA VETERINARIA dove verranno somministrati fluidi e farmaci al fine di ripristinare la pressione sanguigna e prevenire complicanze quali la DIC (con controlli della coagulazione), l’insufficienza renale (a causa dell’ipovascolarizzazione dei reni), l’edema cerebrale e lo shock.

A causa dell’alta mortalità in caso di colpo di calore la strategia migliore rimane sempre e comunque la prevenzione:

  • evitate eccessivi sforzi fisici nelle ore più calde;
  • preferite allenamenti e passeggiate nelle prime ore della mattina o alla sera;
  • evitate l’asfalto (il cane essendo bas-so assorbe molto più calore di noi);
  • fate bere al cane acqua fresca il più spesso possibile;
  • in macchina usate l’aria condizionata o tenete i finestrini spalancati, utilizzate prodotti refrigeranti e, a macchina ferma, tirate SEMPRE FUORI I CANI!

 

E il bagnarli? È giusto o sbagliato?

Alcuni veterinari consigliano di tenere bagnati i cani e in particolare la loro testa, le zampe, l’addome e le ascelle. Altri invece lo sconsigliano vivamente.Perché queste differenti versioni? E’ tutta questione di umidità. Se è vero che il bagnare il cane lo rinfresca è anche vero che in caso di una giornata calda e afosa ben presto l’acqua sul pelo si trasforma in uno strato caldo che aumenta l’umidità ambientale tutto attorno al cane peggiorando le sue capacità di raffreddamento attraverso la respirazione e lo scambio di calore con l’ambiente della lingua. Di conseguenza in caso di giornata afosa e priva di vento è sicuramente meglio evitare di bagnare il cane a meno che non si abbia la fortuna di avere una piscina o un torrente in cui il cane entrando ed uscendo possa rinnovare l’acqua fresca presente sul suo pelo e sulla sua superficie corporea. In caso invece di giornata ventilata il bagnare il cane sarà utile perché sarà l’aria stessa che manterrà fresca l’acqua presente sul pelo e spazzerà via l’umidità e il calore che si formeranno per evaporazione.

L’articolo è stato scritto da Dott.ssa Chiara Tomiazzo – Medico Veterinario

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